Doppia intervista del giornale greco “Avgi” ad Elly Schlein

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Elly Schlein, eurodeputata di Possibile e del gruppo socialista e democratico.​​ Basta con il trattamento vergognoso della Grecia

Pubblicato sul giornale di SYRIZA “Avgi”  il 11.02.2017

L’Europa affronta la Grecia in modo vergognoso. La Grecia rischia d​i finire​ intrappolata nelle campagne elettorali di una serie di paesi, in particolare delle francesi e tedesche. Giocano con il futuro di milioni di persone per fare i loro piccoli calcoli pre-elettorali. L’Europa è di fronte a due grandi problemi, l’austerità, e la Grecia r​iporta​ alla ribalta la necessità di rovesciare l’austerità, e la questione dell’immigrazione e dei rifugiati. Per sopravvivere, l’Europa deve fare ritornare ai suoi principi costituenti, i principi di solidarietà. Non possono alcuni governi volere solo i benefici dalla partecipazione alla UE e non assumere la minima responsabilità delle sfide comuni ed importanti. L’austerità, la questione dell’immigrazione e dei rifugiati, l’evasione fiscale non ​si risolvono ​in un ambito nazionale. Solo dall’evasione fiscale e ​dal​ mancato pagamento delle tasse si perdono quasi 1 trilione di euro​ (in tutta Europa?)​, con i quali si potrebbe​ro​ finanziare tre “Piani Juncker”. Per non parlare dei cambiamenti ambientali che ci ha ​fatto ​ricorda​re, ​​nel peggiore dei modi,​ Trump. Abbiamo anche bisogno di una politica estera e di sicurezza comuni​​. L’Europa, se continua in questo modo, sarà dissolta. Abbiamo bisogno di un cambiamento. Dobbiamo affrontare le sfide. I governi europei devono capire che dobbiamo affrontare i problemi tutti insieme. Si deve cambiare radicalmente la politica economica e sociale, perché l’austerità ha mostrato il suo completo fallimento anche nei paesi ricchi e potenti. La crisi ha colpito tutti. Di fronte alla rinascita del nazionalismo della destra estrema, ​de​l razzismo e ​del​la xenofobia è necessario un cambiamento radicale. Possiamo cominciare sostenendo l’Europa del Sud, senza altri ricatti e diktat.

 

ELLY SCHLEIN: Per SUPERARE la “SINDROME di STOCCOLMA”

Pubblicato sul giornale di SYRIZA “Avgi” il 12.2.2017.

Ognuno di noi cerca interlocutori per la costruzione di una grande sinistra in Italia, ma il caso di D’Alema non mi sembra appropriato, perché ha completato il suo tempo. Abbiamo bisogno di una maggiore apertura alla società per trovare nuovi gruppi dirigenti. Molti fanno riferimento al mito dell’unità della sinistra, ma questa non può esistere se non sulla base di un progetto condiviso per il governo, a partire cioè dalle proposte per il Paese. Non possiamo intendere questa unità come di “ceto politico”, ma cercando come possiamo recuperare il dialogo con la società, che non è rappresentata, come abbiamo visto con il referendum del 4 di dicembre. Molti giovani e molti altri cittadini che non hanno votato alle elezioni locali ed altre elezioni di fronte alla chiara alternativa del referendum sono andati a votare perché non hanno finito di sperare per il loro futuro. Non hanno più fiducia nei partiti e il mandato di rappresentanza. La politica allora ha responsabilità di ascoltarli con umiltà, evitando di fargli da giuda. Invece deve aiutarli a tornare al centro della politica. Il paese lo ha bisogno perché la politica si limita ai palazzi romani. Basta con gli interminabili dibattiti politici e le infinite ricerche di uno o un altro leader. Dobbiamo essere a disposizione della società. Con il referendum la gente ha rifiutato la politica globale e le riforme del governo Renzi, che non erano state scritte in nessun programma elettorale. La disoccupazione giovanile ha superato il 40%, grazie alle … riforme di Renzi. L’Italia è afflitta da enormi disuguaglianze che si allargano sempre di più. Abbiamo bisogno di grandi strumenti per sostenere la società, i redditi, un aiuto concreto a chi non c’è la fa più. Il sistema di istruzione pubblica è in cattive condizioni, i piani per lo sviluppo sono completamente fallimentari e superati distruggendo l’ambiente. Progettano grandi opere piuttosto che tante piccole opere di manutenzione e riqualificazione del paese che possono fornire posti di lavoro per molte abilità. L’Italia e l’Europa devono cambiare la politica. Non mancano le risorse e i mezzi. Per i profughi non mancano le risorse e non rappresenta un problema il loro numero. Il problema è la mancanza di responsabilità politica e l’incapacità dei leader europei di avere una visione comune. I socialisti europei dovranno superare la situazione di crisi e soprattutto la “Sindrome di Stoccolma” che li caratterizza in molti paesi, perché non hanno dato un messaggio di discontinuità rispetto alle politiche disastrose adottate, soprattutto per quanto riguarda la politica economica e sociale. Si devono dare risposte concrete ed immediate ai problemi e ai bisogni dei cittadini. In caso contrario l’euroscetticismo e il nazionalismo continueranno ad essere alimentati. Oggi il cittadino medio forse non può capire l’utilità stessa dell’Unione europea. In molti paesi si è sviluppata una retorica di successi nazionali ed insuccessi “europei” trasformando l’Unione europea ad un capro espiatorio. Molti governi hanno nascosto le loro grandi responsabilità con questa retorica. Nel Parlamento europeo si è fatto un tentativo di eleggere un presidente senza la “grande coalizione” del Partito Popolare, Socialista e Liberale. La “grande coalizione” non era buona per l’Europa, perché ha frenato le politiche urgenti che abbiamo avuto bisogno. La elezione di Tajani ha dato una maggioranza di centrodestra, ma non sarà in grado di resistere tra i conservatori britannici e polacchi, con i primi ad essere pronti a lasciare l’UE ed il secondi ad essere contrari. Oggi si apre la prospettiva di una coalizione progressista che comprende i socialisti, i verdi e la sinistra radicale. Dobbiamo lavorare duramente per riuscire ad avere un successo. La mia storia personale mi ha trovato sempre contraria alle “grandi blocchi”. Dobbiamo cercare di aprire una nuova prospettiva per l’Europa.

(Traduzione di Argiris Panagopoulos)

 


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